giovedì 18 novembre 2010

BENVENUTI NELLO SPAZIO WEB DI GABRIELE DI STASIO

Questo spazio nasce con la volontà di comunicare notizie e aggiornamenti sulle attività di Gabriele, direttore comunicazione, articolista, scrittore, docente di pubbliche relazioni, esperto di intrattenimento turistico, è attualmente Presidente del CDA di BasilicataCinema, il network lucano del cinema di qualità.

Per contatti diretti: gabriele.distasio@gmail.com


domenica 4 luglio 2010

LE TORRI DI UOMINI ANCHE A BRINDISI DI MONTAGNA (PZ)

In antichità il 25 Marzo venivano costruite in occasione della Festa dell'Annunziata.

In Italia la Basilicata è la regione che ci sembra più ricca di torri umane. Adesso il ricercatore e ottimo artista Donato Allegretti, autore fra gli altri, del saggio "Tradizioni popolari in Brindisi di Montagna", Grafiche Castrignano, Anzi, 1997, ci riferisce che in occasione de A' Nunziata “alcune persone anziane ricordano per la ricorrenza un tipico gioco, che si faceva da ragazzi e adulti insieme; il gioco era detto secondo alcuni Arialò e Pizzicandò, secondo altri Mariandò e Pizzicandò e consisteva in una piramide umana. Coloro che a terra erano disposti in circolo, ripetevano in coro a colui che stava al vertice:

“Tu, ca vaie supe Statt’attiend’ a nnu ccarè;
si nunde mantiene buune, sckuuppe ndèrre cum’a nnu menghione!”

Tu, che vai sopra, stai attento a non cadere
se non ti mantieni bene caschi a terra come uno sciocco.

I versi di questo che, gli anziani del posto classificano come semplice gioco, ma che abbiamo imparato a capire che tale non è, ci appaiono subito noti e simili ai canti delle torri umane di Melfi, Irsina e Ferrandina, seppur con minime differenze (ad esempio qui vi è un insulto esplicito a chi cade a terra...menghione! Inoltre vi è il Tu singolare diretto a chi va "supe" e non il Voi plurale come quasi sempre accade nei canti fino ad ora scoperti). Il fatto che si riferissero solo a colui che stava di sopra indica che erano costruiti più di due piani in quanto non sarebbe possibile per un uomo solo reggersi da solo con alla base 4 o più persone, per cui l'uomo che stava su doveva avere almeno 2 o 3 piani sotto di esso formati man mano da meno persone. Donato Allegretti sarà presto intervistato su questo blog affinchè possa raccontarci meglio, ma intanto le ricerche stanno svelando che altri due villaggi lucani erano anticamente sedi di Torri di Uomini.




martedì 22 dicembre 2009

NUOVA SCOPERTA!

E' ufficiale! Le torri umane venivano costruite in un altro paese della Basilicata. Le prime ricerche stanno dando pian piano i frutti sperati. A breve aggiorneremo gli appassionati di simbologia popolare in modo maggiormente esaustivo. Stay tuned!

mercoledì 4 novembre 2009

L'ARTICOLO DE "LA VANGUARDIA" DELLA GIORNALISTA RAQUEL SANS

I castells trovano famiglia in Italia. (Traduzione)

Una delegazione della Colla Vella dei Xiquets de Valls, formata da 24 persone è stata alcuni giorni in Italia per partecipare agli eventi culturali che si organizzano ogni anno all'inizio del mese di Ottobre. Queste giornate servono, nella maggior parte dei casi, per presentare opere letterarie e quest'anno nella provincia di Potenza è stata presentata un'opera dal titolo "Torri di Uomini in Basilicata". Il libro parla di tradizioni Italiane (scaricavascio o pizzicantò, il nome dipende dal paese) che hanno alcune similitudini con i castelli catalani e soprattutto con l'origine di essi, i "Balls de Valencians". Infatti l'Autore, Gabriele Di Stasio ha cominciato ad interessarsi a queste tradizioni da quando si è recato a Girona per studiare Antropologia. Qui attraverso i Marrecs de Salt ha stabilito i primi contatti con il mondo dei castelli, nel quale ha scoperto somiglianze con le torri che si facevano nel suo paese. Di Stasio ha iniziato un accurato lavoro di indagine sulle figure umane italiane stabilendo vincoli fra le due tradizioni. Un anno fa la Colla Jove dei castellers de Sitges, è stata ad Irsina, uno dei paesi che ha conservato il Pizzicantò, gli italiani che hanno partecipato poche settimane fa alla festa Major di Sitges. Ma i rapporti continuano, difatti all'inizio di Ottobre una delegazione della Colla Vella ha viaggiato fino in Basilicata per partecipare alla presentazione dell'opera di Gabriele Di Stasio. "Abbiamo costruito in due luoghi differenti: sia al Castello di Lagopesole che a Melfi" - dice Anton Dilla - una delle 24 persone presenti insieme ai grallers e due membri de "la canalla", costruendo due pilastri di 5 e due di 4. Fino li anche il giornalista casteller Xavier Brotons che insieme ai membri della Colla Vella ha spiegato in cosa consiste il fenomeno dei castelli. "Ciò che ha impressionato di più il pubblico è stato il video delle immagini dei castelli, dove ha potuto vedere, fra le altre, le immmagini del tre di dieci che abbiamo caricato al Concorso dei Castells di Tarrangona", afferma Dilla.

Raquel Sans

venerdì 30 ottobre 2009

CONVEGNO DI LAGOPESOLE: L'IMPRESSIONE DI XAVIER BROTONS

Lo scrittore Xavier Brotons, scrive la sua personale cronaca...

al seguente link c'è il punto di vista di Xavier Brotons (scrittore e giornalista casteller) che nella sua partecipazione al convegno, ha recensito il lavoro sulle torri umane lucane e invitato Di Stasio a continuare il suo impegno nelle ricerche per scoprire nuove preziose informazioni ed avere ancora sorprese dai "piccoli" castelli umani lucani.

clikka qui

In foto un immagine del convegno sul patrimonio delle torri di uomini, del 4 ottobre scorso nel Castello di Lagopesole (Potenza - Basilicata - Italia)

venerdì 9 ottobre 2009

IL PUNTO DI VISTA DELLA COLLA VELLA DI VALLS

Sul sito della Colla Vella dei Xiquets de Valls c'è un interessante reportage della loro partecipazione al convegno italiano con tutte le foto che documentano il viaggio...

...dalla "costruzione" davanti all'aereoporto di Napoli ai momenti del convegno, dalla cena goliardica all'omaggio al comune di Melfi che li ha ricevuti in giunta.

Buona visione e buona lettura, clikka qui

IL PRESIDENTE BENACH, "SALUT E CASTELLS"!

In occasione del convegno svoltosi al Castello di Lagopesole lo scorso 4 Ottobre il Presidente del Parlamento Catalano, Ernest Benach non ha voluto far mancare alle oltre 200 persone intervenute il proprio messaggio, sentito e significativo. Il mio ringraziamento personale va alla
Colla Vella dei Xiquets de Valls, Xavier Flix, Ivan Rodons, Xavier Brotons, Antonio Autilio, Antonietta Claps, Francesca Carella, Lina Gurrado, Josep Solé Tarragó, l'associazione irsinese A' Morr. Un sentito grazie anche a Santi Terraza che avrebbe voluto esserci ma non ha potuto, per tutto ciò che ha fatto e sta facendo per le Torri Umane lucane.

L'immagine è il testo del saluto pervenutoci da Barcellona da parte del Presidente Benach Pascual, e di seguito un emozionante video del convegno (il pilar umano che attraversa la sala del castello in omaggio al pubblico italiano) scovato su un sito web completo ed aggiornato che parla di Lucania e dintorni. Potrete trovare altre foto interessanti della presentazione oltre a diversi video: www.gingen.org



sabato 3 ottobre 2009

TORRI DI UOMINI AL CASTELLO DI LAGOPESOLE

Domenica 4 Ottobre un grande evento attende la Basilicata.

A chiusura della manifestazione letteraria “l’Autunno profuma di libro” organizzata dal Mibac e dall’assessorato alla cultura della Regione Basilicata all’interno del Castello di Lagopesole alle ore 16.00, si terrà il listening party “Castelli Umani, patrimonio della Catalogna, d’Italia, della Umanità”. Non un semplice convegno ma un dibattito internazionale che si avvarrà di musica, video e vere costruzioni di “castelli”, i cui mattoni sono umani.

Il dibattito moderato da Rocco Brancati (Rai Tv), avrà come ospiti spagnoli i membri della “Colla Vella dei Xiquets de Valls”, la più antica squadra di castelli umani del mondo (fra le oltre 90 presenti nel globo), lo scrittore Xavier Brotons, il giornalista Ivan Rodon Tenas, insieme con l’Assessore al lavoro formazione cultura e sport della Regione Basilicata Antonio Autilio, Lina Gurrado (A’ Morr - Pizzicantò di Irsina), il giovane autore del saggio lucano “Torri di uomini in Basilicata”, Gabriele Di Stasio.

Il Listening party inizierà con la musica catalana del “Toc de Castells” poi la presentazione di video che illustreranno il valore dei libri: in questo caso come da un piccolo saggio lucano si possa arrivare a riscoprire e rivalutare a livello internazionale una tradizione popolare quasi del tutto dimenticata. Lo scopo di una pubblicazione, oggi purtroppo raramente raggiunto, dovrebbe essere proprio l’aumento della consapevolezza dei lettori e, attraverso essa, la concretizzazione di pensieri, sogni, progetti.

Per le comunità di Irsina, Melfi e Ferrandina il saggio in questione significa un avallo di una tradizione che inizialmente sembrava fosse “solo” un semplice gioco antico ma che spiegata in profondità nell’opera, si sta rivelando un fattore di valorizzazione cultural/identitario fortissimo che sta portando giovani lucani a riscoprire se stessi e le potenzialità della loro cultura. Si continuerà poi con i brevi interventi degli ospiti che illustreranno come i castelli umani siano candidati ad essere patrimonio dell’umanità Unesco ed abbiano ottime changes per diventarlo a breve. Subito dopo la conclusione affidata alla lettura di una piccola parte del saggio da parte dell’attrice Francesca Carella e la costruzione delle vere torri di uomini lucane di 2 e 3 piani che girano su se stesse, e catalane, più alte ma non mobili.

Una chiacchierata antropologica che diventerà musica e poi, spettacolo popolare.

venerdì 25 settembre 2009

IL PIZZICANTO' DI IRSINA A SITGES

In questi giorni a Sitges si tengono i festeggiamenti in onore di S.Tecla, patrona della cittadina catalana, caratterizzati dalla realizzazione di numerose torri umane da parte dei castiglieri di Sitges e di gruppi provenienti da altre località della Catalogna.

Un momento ideale per consacrare il gemellaggio sorto spontaneamente tra il Castell catalano e il P’zzcantò irsinese e soprattutto l’occasione per ricambiare prontamente la calorosa accoglienza ed ospitalità che la gente di Irsina aveva riservato al gruppo di Sitges. E così oggi, venerdì 25, l’intero staff del Festival Internazionale delle Torri Umane è partito alla volta della località catalana per partecipare attivamente ai festeggiamenti in onore di S.Tecla e mostrare così, in un contesto internazionale, il notevole patrimonio culturale e di tradizioni dell’antica Monte Peloso. Il gruppo sarà subito ricevuto dal Consiglio Comunale di Sitges e nel corso del fine settimana i lucani offiranno alla gente del posto diverse esibizioni di P’zzcantò ed un concerto dei Pelosofolk, che concluderà l’evento.

lunedì 21 settembre 2009

CASTELLI UMANI, PATRIMONIO DI CATALOGNA, D'ITALIA, DELL'UMANITA'

Domenica 4 ottobre alle ore 16.00: Convegno internazionale in occasione della presentazione a Lagopesole (Pz) di Torri di Uomini in Basilicata.

Nei giorni 1,2,3,4 ottobre nello stupendo maniero di Lagopesole (Pz), "l'autunno profuma di libro". All'interno di questa manifestazione culturale voluta dal MIBAC e dall'assessorato alla Cultura della Regione Basilicata vi sarà il convegno internazionale in oggetto Domenica 4 ottobre alle ore 16.00. Partendo dalla pubblicazione di Di Stasio si parlerà di come, ad un anno dalla pubblicazione di questo libro si sia arrivati ad intessere rapporti fra la Basilicata, il resto d'Italia e la Catalogna attraverso le Torri di Uomini. Il convegno risulterà interessante, oltre che per le discussioni sulle due culture lucana e catalana viste attraverso i castelli umani, per la presenza di castiglieri della più antica "colla" catalana, i Xiquets de la Vella di Valls, e lucani, dell'associazione A' Morr' dell'antica Montepeloso ora Irsina i quali costuiranno torri umane in onore dei presenti. E fra i presenti vi saranno i rappresentanti istituzionali delle due regioni europee: per la Basilicata l'assessore al lavoro, formazione, cultura e sport Antonio Autilio, e per la Catalogna il presidente del Parlamento Catalano Ernest Benach i Pascual. Fra gli speakers anche lo scrittore e giornalista Xavier Brotons ed i rapresentanti castellers Xavier Flix Unda e Ivan Rodon Tenas. Modererà il convegno il giornalista RAI TV, Rocco Brancati che ha seguito l'evolversi delle Torri Umane fin dalla pubblicazione del libro.

Per scaricare il programma completo in pdf è utile clikkare questo link. Cibo, editoria, presentazioni, convegni, completo ed interessante.

lunedì 22 giugno 2009

L'ARTICOLO SULLE TORRI LUCANE DI JORDI BERTRAN

Segnaliamo un ulteriore e completo articolo sul libro Torri di Uomini in Basilicata e sulla fenomenologia culturale dalla ricerca saturita. Questa volta a scrivere è il ricercatore e antropologo catalano Jordi Bertran. L'articolo è consultabile in pdf al seguente link clikkando sulla parola in rosso "llegir":

lunedì 8 giugno 2009

COSA SIGNIFICA IDENTITA' ?

La foto in risalto in questo post è il risultato visibile di azioni di unione che hanno portato al conseguimento di un obbiettivo comune.

Tre costruzioni contemporanee fra molisani, lucani e catalani hanno dato vita ad una promozione vera del territorio irsinese e lucano, ma non solo: una promozione della identità differenziata lucana, molisana e catalana che è diventata, fondendosi, un'identità unica. Da castellers catalani e italiani si è diventati per due giorni castellers europei. E' avvenuto in Basilicata un processo inverso a quello che solitamente avviene. Di solito i componenti di una macro identità, soprattutto nel mondo casteller (ad esempio quella europea) si scindono in altre identità più "piccole" (ad esempio quella italiana, francese, spagnola e così via); questa volta è il contrario: abbiamo visto che la base dei castells della Jove de Sitges era formata da lucani e molisani, si sono fuse le nostre identità e ciò è l'esempio della coscienza europea che i ns padri fondatori volevano creare quando hanno creato l'UE. Un ringraziamento particolare per le parole di apprezzamento che i due amici antropologi e scrittori Eloi Miralles e Jordi Bertran hanno profuso sulla ricerca. Ne sono lusingato, solo pochi anni fa leggevo con interesse le loro opere per conoscere meglio il fet casteller.

Nel video seguente la costruzione del P'zz'candò finale da parte di Italiani e Catalani


giovedì 28 maggio 2009

QUANDO SI COSTRUISCE INSIEME

Quando vidi nel 1998 per la prima volta un castello umano a Girona, rimasi affascinato dall'energia che questa costruzione sprigionava. Un'energia frutto di fisicità ma anche di qualcosa di astratto, non facilmente percepibile. Fu allora che decisi di studiare le Torri di Uomini. Mi resi conto, man mano che andavo avanti, che i significati di queste "costruzioni" erano più profondi di quello che potevano sembrare. Non solo le torri catalane ma quelle lucane riuscivano ad affascinare tutti coloro che cercavo di coinvolgere, consapevole di ciò che le Torri avrebbero potuto rappresentare per tutti noi. E fu così che tornai ad Irsina, alcuni anni dopo le mie prime ricerche che non avevano dato inizialmente i frutti sperati, non avevo difatti riscontrato la presenza di alcuna Torre di Uomini nell'anno 2002, la tradizione che accompagnava la Madonna della Pietà era ormai sopita.

Ma una sera, durante l'esibizione casuale di mio fratello Marco sul palco del folk festival vidi una piccola torre umana elevarsi: era formata da teenagers che sotto l'effetto del buon vino di Irsina avevano tirato fuori la loro essenza, si elevavano verso l'alto per comunicare qualcosa. Decisi allora di incontrare tutti coloro che erano interessati a far rivivere u' pizzicantò. E tutti avevano il loro carattere e le loro debolezze, io compreso, tutti vulnerabili, così come è giusto. E furono Giuseppe, Lina, Raffaele, Domenico Amenta, Titta e la sua splendida famiglia, Leonardo, Ivan Rodons, Xavier Brotons, Joan Bofarull, Gema, Angelo Lucano, Pino, Mimmo Donvito, Anna Maria, Piero, Ferdy Sapio, Santi Terraza, Antonella Pallante, I Peloso, Maria Grazia, Rocco Brancati. Tutto doveva fondersi sia lavorando duro, anche con piccoli confronti come quello di Verona, confronti avuti per, e mirati alla, crescita comune. Tutto ciò doveva fondersi così come i castellers si fondono in una torre umana. E così è stato.

Oggi 28 Maggio 2009, emozionato ringrazio tutti, compreso me stesso, caparbio fino all'autodistruzione, e guardo finalmente una BASILICATA DI ESEMPIO.
MOLISE, BASILICATA, CATALOGNA, NOI TUTTI, NELLE TORRI UMANE.


venerdì 6 febbraio 2009

TORRI DI UOMINI, FORTEZZE DI AMICIZIA

Le Torri Umane continuano a suscitare curiosità. Il giornalista lucano Mimmo Donvito è l'autore dell'articolo intervista intitolato "La Lucania come la Catalogna". Il titolo è ovviamente anche un pò provocatorio, l'Autore ha voluto quasi invitare la nostra popolazione lucana a costruire e ri-costruire ancora oggi e con maggior vigore queste rappresentazioni popolari. Gabriele Di Stasio attraverso le sue dichiarazioni, ha voluto ringraziare Ivan Rodon che ha permesso ai ricercatori italiani di conoscere persone di grande spessore umano e culturale come: Xavier Brotons, Gemma Casale, Xavier Flix Unda, i castellers dei Xiquets de la Vella i la Nova de Valls, il giovanissimo sindaco di Valls Albert (in foto), nonchè Santi Terraza e Joan Bofarull, oltre a Josè, Cap de Colla de la Colla Jove de Sitges (splendida citta marina vicino Barcellona). Grazie a tutti loro le ricerche in Spagna hanno portato a dei buoni risultati.

lunedì 1 dicembre 2008

TORRI DI UOMINI IN ITALIA



RARE IMMAGINI STORICHE...

...arrivano dal gentile studioso di castelli umani, Joan Bofarull. Ho già accennato in diverse occasioni che le piramidi umane italiane oltre che in Basilicata (Melfi, Irsina e Ferrandina), in Calabria (Scalea), in Molise (Castellino del Biferno e Ferrazzano), in Sicilia (Palermo e Mazara del Vallo), erano presenti a Napoli dove avevano il nome di "Piramidi" o "l' Animaliu" e non mancano avvistamenti a Nettuno (Lazio), Bologna e Venezia fra il 1800 ed il secolo scorso.
Pubblico due rare immagini: a sinistra un disegno di V. Tarantini raffigura una piramide umana durante il giuramento dei Bersaglieri di Napoli nell'anno 1929. La foto a destra invece rappresenta i cadetti della Scuola di Polizia di Nettuno nell'anno 1969. Altre rappresentazioni d'epoca, questa volta riguardanti Bologna e Venezia, saranno pubblicate a breve.



martedì 25 novembre 2008

IO SOSTENGO LA CULTURA POPOLARE...

13 DICEMBRE 2008 - GIORNATA NAZIONALE DELLA RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE

Come nello spirito delle Torri di Uomini, migliaia di persone che sono alla base di una rinata volontà, scelgono di sostenere la salvaguardia delle proprie identità e della cultura che le esprime. “Io sostengo la Cultura Popolare” sarà il filo conduttore della manifestazione, promossa ed organizzata dal Comitato Festival delle Province – Rete Italiana di Cultura Popolare, che coinvolgerà in contemporanea la maggior parte delle Regioni, Province, Comuni d’Italia, lanciando un forte messaggio per la tutela e la valorizzazione di una componente fondamentale del nostro patrimonio culturale: la Cultura Popolare e i beni immateriali.


sabato 15 novembre 2008

SCARICAVASCIO, PIZZICANTO' E PIZZICHENDO' - L'ORIGINE

LA "CAMPANA"...ALTRO PIZZICANTO' ?

Forse siamo ad un punto importante della ricerca sulle origini delle Torri di Uomini in Basilicata e probabilmente di tutto il Sud Italia. Joan Bufarull è uno studioso catalano di castells. Le sue ricerche sulle Moixigangues sono interessanti ed approfondite. In un confronto via mail abbiamo parlato anche della ricerca difficile dell'origine delle torri umane del Sud Italia. E' evidente come la soluzione autoctona sia difficile da avallare data l'abitudine mediterranea a "costruire" dal Magreb al Marocco, dalla Spagna all'Italia, fino a spingerci come rivela Angelo Larotonda, a Tokyio ed in Cina. Secondo la mia ipotesi, per un fenomeno di diffusionismo, le torri umane del Sud Italia sono state importate dalla Catalogna fra il 1600 ed il 1700. Nell'articolo di Joan ciò che mi ha colpito maggiormente, perchè si avvicina prepotentemente ai Pizzicantò italiani è la torre umana dei Negrets de l'Alcudia. Alcudia è un villaggio che si trova a Valencia. Dalle stesse parole tradotte di Joan si evince: "i Negrets de l'Alcudia fanno la Campana, una variazione della torre che ha 3 piani e si caratterizza perchè il ragazzino che sale alla punta scende dall'interno della torre come il pendolo di una campana. La notizia più antica che si conosce riguardo a questa tradizione risale al 1633 a Tarragona e si riferisce ad un ballo proveniente dal Regno di Valencia che formava una campana". Queste notizie confermano che le torri umane italiane hanno ulteriori aspetti comuni alle antiche torri umane spagnole. Tutto ciò lascia la nostra mente con un dubbio: la "Campana" potrebbe essere realmente all'origine del Pizzicantò?

Nel video seguente la Campana d'Alcudia sconvolge simpaticamente una signora in spiaggia




lunedì 10 novembre 2008

MELFI E LE SUE TORRI UMANE


IL PERCHE' DELLA SCOMPARSA DELLO "SCARICAVASCIO" DI MELFI


Lo Scaricavascio di Melfi era una torre umana (la più alta della Basilicata e del Sud Italia) che arrivava, ad inizio secolo a ben 4 piani di altezza. Alla sua base robusti uomini si tenevano per mano, abbracciati, e su di loro salivano altri uomini fino ad arrivare al quarto piano composto da due sole persone. Il castello umano di Melfi girava in tondo su se stesso al ritmo di una canzone che prendeva appunto il nome di Scaricavascio oggi riproposta e ricostruita sapientemente dall'artista, compositore e ricercatore Ferdy Sapio. U Scaricavasc' alludeva simbolicamente al repentino capovolgimento sociale che si ha nel corso di tutti i tempi e per il quale colui che sta sopra poi passa di sotto e viceversa. L’antico Scaricavascio dunque polarizzava significati e ne simbolizzava altri: era vittoria ma anche sconfitta, la ripetizione degli stessi versi, le cadute ed i continui cambi di posizione, ritualizzavano i capovolgimenti sociali (avvertendone il pericolo) ma al tempo stesso ne esorcizzavano il timore. Nonostante questa importante funzione sociale svolta, il Cautela si rendeva altresì conto della decadenza che già all’inizio del secolo andava incontrando questa tradizione, così come molte altre:
“(…) siamo in un’epoca di pericolosa decadenza (…) l’anima del popolo impigrisce (…) ed i suoi entusiasmi generosi, languono nella forra forma schiumosa delle sue insensibilità (…) e noi non possiamo non deplorare come questo tramonto delle più saporose e caustiche tradizioni lucane, ch’erano le più sincere e spontanee caratteristiche dello spirito della stirpe, sia dovuto alla indifferenza della nostra generazione, che non ha più cuore per il culto delle tradizioni regionali ma assai facilmente si lascia desviare dietro le tradizioni altrui che, molto spesso, non raggiungono il fascino e la poesia semplice e viva delle nostre”.
A Melfi la critica satirica dello Scaricavascio era rivolta all’amministrazione comunale e la classe dirigente. Tutto questo negli anni ’20 incontrò il disappunto del fascismo che impedì – per ovvi motivi concernenti il significato dei versi che accompagnavano le costruzioni – le attuazioni delle piramidi. Abolì u' Scaricavasc' intorno al 1927/28. Il motivo ufficiale fu il pericolo che scaturiva dalle cadute quando queste piramidi umane iniziarono a svilupparsi in altezza, ma lo Scaricavascio fu solo una delle tradizioni popolari vittime del regime:

Il popolare non trovò né poteva trovare, spazio ideale nella concezione idealistica che dominò, con Croce e Gentile, la cultura Italiana della prima metà del nostro secolo. L’idealismo polverizzò la cultura popolare facendo del popolare in arte un tono percepibile solo con raffinata sensibilità. E scavò maggiormente la pericolosa e fittizia distinzione di materia e spirito, che ha tanto nuociuto alla comprensione della cultura popolare nella sua nativa e continua interezza. Giovandosi di tale sostegno idealistico il fascismo snaturò la cultura popolare tradizionale considerandola come retaggio etnico e sviluppandola artificialmente ”.

Secondo me il pericolo fu solo la causa apparente dell’abolizione dello Scaricavascio. E’ logico supporre che la forte allusione contro il Fascismo contenuta nei versi melfitani fu probabilmente amplificata e pilotata dai tanti e combattivi militanti di sinistra che vi erano a Melfi ad inizio secolo. Come se non bastasse, alle avversioni del Fascismo si aggiunse l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale che sradicò dal paese la maggioranza dei giovani, alcuni dei quali non ritornarono mai più nella propria città per attuare lo Scaricavascio. Fu il capitolo finale delle piramidi di Melfi. Ed oggi? Esse sono presenti nella memoria offuscata di pochi vecchietti i quali assisterebbero volentieri alla ripresa di questa tradizione popolare. La Pro Loco di Melfi e l'assessore comunale Pina Carbone vorrebbero in qualche modo riprenderne la tradizione. Ovviamente il volere necessita di praticità. Facile presa di impegno o vivo interesse? Speriamo che la risposta arrivi presto, magari su questo stesso blog!



sabato 1 novembre 2008

I CASTELLS ARRIVANO IN BASILICATA

GRANDI TRAGUARDI SI AVVICINANO

In questo post non mi soffermerò sui numerosi ed interessanti aspetti della Diada di S.Ursula alla quale ho avuto l'onore di assistere, grazie alla disponibilità di Santi Terraza, dei Xiquets de Valls, del Sindaco di Valls e di Ivan Rodon, direttamente dal balcone del Municipio (la mia analisi più simbolica e sociologica sarà on-line nei prossimi giorni). Vorrei invece sottolineare come sempre più i Castells si stiano legando alle Torri di Uomini della Basilicata e del Sud Italia. Difatti i castellers della Colla Jove de Sitges sono stati invitati ufficialmente a "costruire" in occasione della prossima festa della Madonna della Pietà ad Irsina, nel Maggio prossimo. Ma la sorpresa non è solo questa: ho avuto il piacere di conoscere, anche se solo telefonicamente, il sig. Nicola, businessman lucano che si è detto interessato alla spettacolarità delle torri di uomini spagnole e vorrebbe vederle erigersi anche in terra lucana. Se questo avverrà sarà merito di tante persone sia italiane che spagnole, le quali hanno creduto fin dall'inizio a ciò che è insito nel concetto di torri umane ovunque esse vengano costruite, il sogno di superazione dei propri limiti, arrivando al punto più altro possibile: nel nostro caso è far rincontrare due culture anticamente a stretto contatto quella lucana e quella catalana; questa volta non per combattere, ma per costruire insieme.

Di seguito l'intervento di Ivan Rodon Tenas, attuale presidente della Colla Vella dei Xiquets de Valls



venerdì 31 ottobre 2008

"EL DIARI DE TARRAGONA" E LE TORRI DI UOMINI DI BASILICATA

La giornalista Gema Casalè è l'autrice dell'articolo-intervista.

Il 29 Ottobre scorso in Spagna, e precisamente in Catalogna, si è parlato di Scaricavascio, Pizzicantò e Pizzichendò.

E' apparso sul quotidiano spagnolo El Diari de Tarragona (100.000 lett./giorno medio), un articolo-intervista che intende conoscere e far conoscere la tradizione delle torri umane del Sud Italia e le relazioni eventuali con i Castells spagnoli. Nell'articolo si evincono il carattere identitario e la plasticità figurativa delle costruzioni sia catalane che italiane e si parla anche, fra le altre cose, dei paesini sedi delle cotruzioni del Sud Italia: Ferrandina, Melfi, Irsina, Scalea.


sabato 11 ottobre 2008

GABRIELE DI STASIO RINGRAZIA LA CITTA' DI VALLS...


...ed il presidente della Colla Vella dei Xiquets, Ivan Rodon Tenas (nella foto), che hanno invitato l'autore di "Torri di Uomini in Basilicata", e gli appassionati lucani, alla gara fra la Colla Vella (vecchia) e quella nuova (joves) dei gloriosi Xiquets. La tradizionale sfida di castelli umani si terrà a Valls (Catalogna), il week end di sabato 25 e domenica 26 Ottobre 2008 in occasione della festa della patrona Santa Ursula. Che vinca lo spirito dei castells: unità, forza e coraggio.

Di seguito uno dei video delle emozionanti sfide fra le due Colles de Valls (la culla dei castells)

venerdì 10 ottobre 2008

L'OMAGGIO AI "XIQUETS DE VALLS"

A Valls, in Spagna, un monumento celebra il coraggio dei castiglieri.

Negli ultimi 20 anni intorno ai castelli umani si è sviluppata una spiccata cultura artistica. Mostre fotografiche, pittoriche ed opere letterarie si susseguono ed alcuni comuni dedicano ai loro idoli sculture e monumenti , anche a scala reale, che rappresentano castelli ed attuazioni. La città di Valls è stata la culla del mondo dei castelli umani spagnoli ed anche nel "periodo di decadenza" dei castells è riuscita a mantenere viva questa tradizione popolare. Ha 20.000 hb. ed è la capitale dell'Alt Camp in Catalogna e nel suo Passeig dei Cappuccini custodisce il suo monumento ai castiglieri inaugurato nel 1969 e creato da Josep Busquets i Odena. Presenta una sruttura singolare: si tratta di una piramide irregolare con sezione triangolare, in ogni lato della piramide vi è rappresentato un castello differente (tre sezioni con tre rispettivi castelli): un 4 di 9, un 2 di 7 ed un pilar di 6. Vi sono anche rappresentati i grallers, suonatori dei flauti che emettono una melodia di note corte e secche. Il monumento è alto 11, 70 mt. e si compone di 62 figure scolpite. La tecnica del taglio diretto impiegata dallo scultore permette di mostrare dettagli come le fasce, i copricapi e la tensione dei muscoli dei castiglieri. Il monumento vuol essere un omaggio della città ad una delle sue tradizioni più emblematiche quali sono i Xiquets de Valls (divisi in città da due colles differenti dei giovani e dei vecchi) così come dichiara l'iscrizione alla base dell'opera: "Valls genesi dels castells als seus Xiquets" (Valls origine dei castelli, ai suoi ragazzi).


lunedì 22 settembre 2008

TORRI DI UOMINI IN BASILICATA, MA A VERONA

26/27/28 Settembre - Centro Storico

Dopo aver letto il libro l' AGA VERONA ha fortemente voluto ospitare il Pizzicantò al festival Tocatì. 3 giorni di giochi antichi, sembrerà di tornare indietro nella storia giocando come come tanti anni fa, ma non solo, sono anche previste esibizioni di Parkour. Con i ragazzi di Irsina siamo pronti per partire e rappresentare i giochi antichi della Basilicata in questo stimolante contesto internazionale.

Nella foto alcuni dei ragazzi che costruiranno a Verona


lunedì 15 settembre 2008

ECCO L'ARTICOLO DI XAVIER BROTONS: ’Torri di uomini’. Castells a la italiana





E' il ricercatore e scrittore catalano Xavier Brotons l'autore di un altro articolo pubblicato sul blog casteller più importante del mondo (webcasteller.com). Nel pezzo, scritto con conoscenza completa del saggio lucano e con grande cognizione di causa dovuta ai numerosi studi che Brotons ha seguito negli anni, son descritte e tradotte in lingua catalana alcune strofe in dialetto appartenenti allo Scaricavascio di Melfi (Potenza), ed al Pizzicantò di Irsina e Ferrandina (Matera). L'articolo, visionabile clikkando qui di seguito, si intitola "Torri di Uomini". Castells a la italiana.

giovedì 11 settembre 2008

"TORRI DI UOMINI IN BASILICATA" SULLA STAMPA SPAGNOLA

L'interessamento delle colles catalane nei confronti del saggio di Gabriele Di Stasio "Torri di Uomini in Basilicata", e dunque dei castelli umani lucani, continua attraverso questo completo articolo pubblicato sull'ultimo numero del mensile spagnolo dei Castells a firma del ricercatore Santi Terraza, il quale cerca, insieme ad altre personalità, il riconoscimento dei castells come patrimonio mondiale dell'Unesco. Il nostro punto di vista è che i castelli meritano questo grande riconoscimento come espressione profonda di diverse culture del mondo fra le quali anche quella del Sud Italia.



SULLE TRACCE DELLA STORIA ANTROPOLOGICA


Un bell'articolo a cura di Margherita Torrio pubblicato sul mensile Lucano Magazine parla del "fenomeno torri" creatosi intorno alle ricerche di Gabriele Di Stasio.

sabato 23 agosto 2008

LE TORRI DI UOMINI DI SCALEA (CS)

Un vecchio marinaio, costruttore e testimone oculare del Pizzicantò di Scalea.

Nella foto vi è tutta la poesia contenuta negli occhi del vecchio marinaio incontrato a Scalea, una cittadina di mare della Calabria del Nord, che fu consolato (nel 1435) del regno Catalano-Aragonese. E' la poesia che si esprime nello sguardo di un uomo che, a distanza di 40 anni, rivive le facce dei suoi compagni divertite e leggere, descrivendo come avveniva la costruzione delle torri di uomini dei marinai, anche qui strumento di espressione profonda del popolo che, almeno a Carnevale, si rivolgeva in maniera "confidenziale" a chi "era di sopra".

Nel video seguente le dichiarazioni di Ettore Serra con, al fianco, l'anziano castigliere di Scalea che commenta divertito.


lunedì 21 luglio 2008

domenica 20 luglio 2008

LA STORICA RINASCITA DELLE TORRI DI FERRANDINA DOPO 80 ANNI

Essenzialmente una chiacchierata sotto le stellate estive ed in ottima compagnia, praticamente una storica rinascita di una tradizione popolare anche ferrandinese, oltre che lucana e mediterranea. Sono usciti fuori spunti interessanti: Padova! Memoli! Tocca investigare...

Di seguito alcune foto della bella serata di Ferrandina.